La fibrillazione atriale è responsabile del 20% dei casi di ictus ed è quindi la causa principale di questa complicanza vascolare. Ogni anno si verificano in Italia (dati sulla popolazione del 2001) circa 196.000 ictus, di cui circa il 20% è costituito da recidive (39.000). L’ictus è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, causando il 10%-12% di tutti i decessi per anno e rappresentando la principale causa d’invalidità e la seconda causa di demenza.
La fibrillazione atriale è una delle aritmie complesse più comuni nella popolazione. Colpisce infatti circa l’1% delle persone, con una prevalenza in progressivo aumento ed una maggiore frequenza negli anziani: ne soffre infatti circa il 5% delle persone di età superiore a 65 anni. Inoltre, la fibrillazione atriale si associa spesso ad ipertensione arteriosa, una condizione diffusa nel 25/39% degli adulti e più frquente negli anziani sopra i 65 anni (oltre il 50%).
Purtroppo spesso la fibrillazione atriale è spesso asintomatica e non viene diagnosticata fino al verificarsi dell’ictus. Se la fibrillazione atriale viene identificata in uno stadio iniziale, il pazeiente può essere trattato efficacemente, prevenendo questa complicanza.